giovedì 12 settembre 2019


Ma perché li incontro tutti io quelli che “i cani sono migliori degli esseri umani”? 


Da un po’ di tempo, quando incappo nell’ennesimo genio che asserisce con tronfia sicumera di preferire i cani agli esseri umani,  rispondo che io preferisco i muschi e i licheni ai coleotteri, e nella maniera più assoluta. Soprattutto preferisco i licheni.
Qualche volta il sarcasmo non viene neanche colto. Ma del resto, perché dovrei stupirmene?

“Preferisco i cani agli esserei umani”, “I cani sono migliori degli esseri umani”.
Boh.
Ma davvero, come si fa a dire questa stronzata sentendosi pure ganzi come dei Jedi?
“Il cane ti è fedele per sempre, ti ama per sempre. Tu potresti anche trattarlo male ma lui ti rimane accanto. Lui vive per te, l’unica cosa che vuole è starti vicino. Lui capisce come stai”.
Tutto questo è vero e anche io amo i cani. Quando penso al mio Rusty, che ormai non c’è più, provo tanto bene e gratitudine: era un cagnolino un po’ tontarello ma incredibimente empatico e mi ha commosso tante volte. Ho un episodio in particolare che mi piace raccontare su di lui: mi ero fatta male alla coscia, avevo un livido enorme, ma era coperto dai pantaloni. Mentre stavo seduta, Rusty mi si è avvicinato e ha poggiato il sopra della sua capocetta proprio sul punto dove stava il livido, col muso rivolto verso il basso, rimanendo immobile in quella posizione a lungo, sicuramente abbastanza da farmi versare lacrime di puro amore. Voleva guarirmi, era chiaro.
Amo i cani. Mi piacciono anche quelli molto brutti e un po’ fetenti e sono certa che abbiano dei sentimenti e un corpo spirituale. Il rapporto uomo-cane può essere davvero speciale, lo so. Lo sappiamo.
Il fatto, (e non sapete quanto mi senta idiota a dover scrivere l’ovvio) è che le differenze tra un essere umano e un cane sono abissali, per citarne solo due: sono molto meno intelligenti di noi e non hanno il concetto del bene e del male.
Ne consegue che mettere a confronto cani e esseri umani non ha nessun senso, a meno che quell’amorevole e struggente descrizione di prima su come sia un cane non si riferisca a quello che, tutto sommato, si pensa di desiderare in un compagno di vita o in un amico.
In effetti un essere umano può non amarti per sempre, può non esserti sempre fedele, e, se lo tratti male, può facilmente mandarti a fare in culo. 
Perché l’amore abbia la possibilità di continuare, anche nell’amicizia, bisogna evolvere e non dare niente per scontato perché non è incondizionato come quello di una madre. 
O, appunto, come quello di una cane.
Facile farsi amare da un cane, comodo farsi amare da un cane. Anche il più stronzo degli stronzi non ha problemi a farsi amare da un cane.

La verità è che non lo vorreste un compagno/a che vive solo per voi e il cui unico desiderio è quello di starvi vicino. 
Non lo vorreste per davvero, credetemi.
Prima o poi sareste voi ad lo abbandonarlo, anche se magari non sull’autostrada.

”Meno male che ci sono i cani perché con le persone non so proprio come cazzo si fa!”. Ecco, questa secondo me sarebbe una frase più sincera, di maggiore consapevolezza.

Perché li incontro tutti io quelli che “i cani sono migliori degli esseri umani”? Chissà, forse per scrivere questo antipaticissimo post e perdere qualche inutile contatto.



mercoledì 14 novembre 2018

LA DIFFERENZA PRINCIPALE

Sono diventata mamma tardi, avevo 40 anni già da 9 giorni quando ho avuto Leandro, ed è anche per questo che mi sento in diritto di scrivere questo post: ho vissuto fino a 4 anni fa in un altro modo, con la testa di chi non ha figli e non
li desidera a tutti i costi, perché sta bene anche così. Non è mai stato il mio traguardo, il mio sogno segreto, men che mai una visione idilliaca nella quale grogiolarmi nei momenti no. Adesso che lui c’è, però, mi chiedo come avrei fatto ad acquisire la forza, la consapevolezza su me stessa e sull’amore che ho adesso. Quindi posso dire che faccio anche parte di quelle donne che proprio non sapevano quanto un figlio l’avrebbe fatta crescere e guarire (anche ammalare, ma questa è un’altra storia).
Una volta scrissi in un post che la vita può essere meravigliosa in tanti i modi, poco ma sicuro anche senza figli. Che una donna che ha figli non diventa necessariamente migliore di una che non li ha avuti. Che questa storia della donna incompleta è un’emerita stronzata.  Continuo a pensare fermamente tutto questo (del resto, ne ho continue riprove nella mia vita di tutti i giorni) ma, badate bene, non sto certo dicendo che essere madre o non esserlo sia la stessa cosa: non lo è, e non è una questione di quanto una donna sia generosa e servizievole con chi ama, quanta cura, sforzi e anche consapevoli sacrifici faccia per sua madre, sua nonna, suo zio… Non è la stessa cosa di prendersi cura di un figlio. C’è il fatto che ti senti addosso la responsabilità immane, totale di un altro essere umano (ed è tutta tua, non puoi smollarla a nessuno) e poi che l’hai avuto nella pancia per 9 mesi, ma non è tutto qui. 
Ci ho messo un po’ a capire cosa fosse. Ecco, penso che la differenza principale che si crea tra una donna che ha avuto un figlio e una donna che non l’ha avuto sia un sentimento del tutto inedito, che trasforma in maniera profondissima e indelebile la percezione del mondo e delle persone. Questo sentimento, il più struggente che si possa provare, deriva dalla consapevolezza che tuo figlio potrebbe morire prima di te. 
È una cosa gigantesca e non possiedo le parole e la capacità per sviscerarla qua, nero su bianco.  Non si tratta di vivere costantemente e ansiosamente nell’incubo di una sua morte improvvisa, non è questo. Direi che è come se una specie di dio di una nuova realtà entrasse dentro di te, per sempre, e ti rendesse istantaneamente una persona più forte, più debole, più compassionevole, più vendicativa, più coraggiosa, più impaurita… Ecco, più di così non riesco ad essere efficace, meglio di così, per ora, non riesco a spiegare.
Posso solo aggiungere che questa nuova me mi ha fatto capire davvero perché si dice che se fosse per le madri non ci sarebbero guerre, ma anche perché si paragona una madre ad una leonessa.

Con profondo affetto e ammirazione per tutte le mie care amiche, madri e non.

giovedì 19 settembre 2013

DON'T KISS ME!



A bad girl who doesn't want to know what love is.

(Mixed media on linen paper, 50x63 cm)


lunedì 8 luglio 2013

martedì 4 giugno 2013

DILKA



Portrait of Dilka Nassyrova, artist from Kazakistan, by Valentina Campagni
(mixed media on paper)

EMMA VILD



Portrait of Emma Vild, photographer from Sweden, by Valentina Campagni
(mixed media on paper)

"CORRA"



                       Portratit of Corrado Zeni, painter from Italy, by Valentina Campagni
                       (mixed media on paper)